Il messaggio del Santo Padre Papa Francesco in occasione della Santa Quaresima si fa lanterna per i nostri cuori aridi e spenti: (Mt 24,12) «Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti».
Senza mezzi termini, il Vicario di Cristo in terra ci esorta a ragguardarci dai falsi profeti che promettono, promettono… ma alla fine non mantengono. Ovviamente stiamo parlando di tutte le tentazioni e le menzogne (come droga, sesso, introiti illeciti e così via) che il demonio fa apparire ai nostri occhi come fossero soluzioni semplici ed efficaci.
Altresì Francesco ci invita a riscaldare i nostri cuori gelidi accostandoci all’elemosina, alla preghiera ed al digiuno. Ed è proprio in occasione di questo periodo forte, dove la Pasqua è oramai vicina e la necessità di combattere la pigrizia, l’egoismo ed ogni forma di peccato è fondamentale per il cammino di un cristiano, ci raccogliamo nella contemplazione e nel silenzio attraverso una delle icone simbolo della lotta contro il maligno.
“San Giorgio e il Drago” è di facile lettura, se si prendono in carico tutti gli elementi: dall’alto al basso, la Benedizione di Dio su San Giorgio ben corazzato che affronta il drago nel deserto (figurativamente il deserto della tentazione come quello vissuto da Gesù per quaranta giorni). San Giorgio trafigge la testa dell’animale con la lancia, mentre il magnificente quadrupede bianco sul quale monta ne calpesta il corpo coi suoi zoccoli. Si ipotizza che il cavallo, in quanto bianco, possa essere lo Spirito Santo mandato da Dio in aiuto del Santo Combattente, mentre il rosso del fondo (generalmente raffigurante il colore della passione, quindi correlato al Sangue di Cristo) potrebbe identificare il sacrificio della battaglia. Il cunicolo da cui la bestia fa la sua comparsa attraverso un tunnel che potrebbe rappresentare un semplice pozzo oppure l’accesso agli inferi (il nero simbolo di morte è un richiamo incessante).